Evo Morales firma a sostegno della RiMaflow

rimaflowadmin 29 Ottobre 2014 0

GIGI e morales 621

Di Salvatore Cannavò (da Il Fatto quotidiano del 29-10-14)

Il presidente boliviano Evo Morales firma per la Rimaflow, la fabbrica recuperata di Trezzano sul Naviglio che sta lottando per tenere aperta la propria scommessa. La solidarietà è convinta: “In Bolivia stiamo puntando molto sui processi di autogestione e di protagonismo diretto dei lavoratori” spiega il presidente a un emozionato Gigi Malabarba venuto in Vaticano [vedi articolo sotto ndr] a rappresentare le ragioni della fabbrica recuperata. Una sfida per la sopravvivenza di alcune decine di lavoratori – ma prima della chiusura a Trezzano lavoravano in 330 – e una sfida ad affermazioni come quella ribadita ancora ieri da Matteo Renzi: “Vogliamo tenere aperte le fabbriche non occuparle”. Alla Rimaflow, invece, l’unico modo per mantenere il proprio posto di lavoro è stato proprio quello di occuparlo. Un’esperienza avviata nel febbraio 2013 dopo che la vecchia Maflow, componentistica per automobili, chiuse tutto lasciando a casa centinaia di persone.
 Rimaflow oggi è all’Incontro dei movimenti popolari insieme alla cascina Mondeggi, anch’essa recuperata, sia pure nel settore agricolo, e al più celebre Leoncavallo. “Al centro ci siamo divisi, spiega Elena Hileg Iannuzzi, ma alla fine abbiamo deciso di accettare l’invito. Stare qui con tutte queste realtà è solo positivo”. Malabarba, già operaio Alfa Romeo, un passato anche da senatore del Prc, oggi dedicato a tempo pieno alla vita della fabbrica occupata la spiega così: “Quando Joao Pedro Stedile (il leader dei Sem Terra, ndr.) ci ha proposto di partecipare all’incontro abbiamo pensato all’esperienza dei Social Forum. Qui abbiamo trovato molti di quelli a cui la nostra iniziativa si è ispirata, come i Sem Terra, e la presenza di realtà come Genuino Clandestino dimostra l’utilità di spazi come questi per chi sta sperimentando processi economici alternativi al capitalismo”.
Il rapporto con Stedile è quello più stretto. Lo storico leader di uno dei movimenti di massa più grandi al mondo, con 10 milioni di aderenti, sarà sabato 1 novembre alla Rimaflow per un dibattito sulla sovranità alimentare. L’iniziativa è organizzata per dare davvero il via alla campagna con cui la fabbrica sta cercando di acquistare un grande impianto per la produzione e distribuzione di aria compressa, “fondamentale per poter alimentare tutte le macchine necessarie e le attrezzature da officina di riuso”. Servono 15 mila euro e il progetto è supportato dalla piattaforma “Produzioni dal basso” .
Nel frattempo la fabbrica è diventata un punto di riferimento per Trezzano – al suo interno c’è una Cittadella dell’Altra economia – ma anche per altri lavoratori. Dopo Rimaflow le fabbriche in via di occupazione, e recupero, sono aumentate. Poche settimana fa è partito il progetto del Birrificio Messina, a Roma le ex officine Oz si battono per lo stesso obiettivo. A Orvieto, gli operai della Electrolysis, dopo aver letto della Rimaflow, vogliono rilevare lo stabilimento in crisi. Alla Rimaflow sono stati girati documentari internazionali, si raduna parte del No Expo milanese e si è costruito un punto di riferimento per la rete Genuino Clandestino che racchiude decine di produzioni artigianali fuori dai circuiti ufficiali. “Per sostenerci abbiamo anche prodotti alimentari come il Ri-moncello e la Ri-passata di pomodoro”. Da ora, però, inizia la sfida industriale. Con quindicimila euro ce la possono fare. Fare da soli è conveniente.

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